Coronavirus e spiritualità

Cosa c’entra il coronavirus con la spiritualità?

Viviamo nel mondo degli effetti.
La vita che viviamo, tutte le problematiche sociali, economiche, sanitarie di ciascuno di noi e della nostra società sono solo il riflesso di ciò che viene creato su un piano più alto, il mondo del Superconscio e della Supercoscienza: il mondo delle cause.

Ovviamente le coscienze inferiori del mammifero umano, il Sé fisico, il Sé istintivo e il Sé mentale, ma anche l’Io osservatore (l’anima incarnata), quando non è ancora completamente risvegliato, percepiscono la realtà fisica come l’unica realtà e quindi viviamo i pensieri, le emozioni, il coronavirus e tutte le esperienze come fossero l’unica cosa importante.

Per le coscienze inferiori è normale che sia così. Però per noi, la nostra identità immortale, l’Io osservatore, dovrebbe essere diverso. Se crediamo minimamente a una realtà spirituale, ancora di più, se abbiamo avuto la possibilità di sperimentare la sua esistenza, allora diventa importante comprendere e agire di conseguenza.

Cosa vuol dire agire di conseguenza?
Vuol dire accettare, accogliere e amare le coscienze inferiori, tutto ciò che sperimentano e tutta la realtà fisica nella quale viviamo.
Vuol dire però anche riconoscere che la realtà fisica è solo il riflesso di ciò che viene generato su un piano più alto e quindi imparare ad agire da quel piano.

Come si fa?
Dobbiamo imparare a governare i pensieri e ancora di più le emozioni.
Pensieri ed emozioni sono gli elementi che vanno ad alimentare i piani alti. Ogni pensiero ed emozione di gioia e amore alimenta positività sul piano delle cause e ci porteranno poi come conseguenza salute e benessere sul piano fisico.

Ogni pensiero ed emozione di rabbia, paura, astio, rancore, gelosia, critica, invidia, odio alimentano negatività sul piano alto e porteranno poi come conseguenza povertà, guerra, crisi, perdite, malattie sul piano fisico.
Tutti noi siamo responsabili di ciò che viviamo, siamo responsabili sia individualmente che socialmente.
Governare le coscienze inferiori non è facile perché nessuno ce lo ha spiegato e tantomeno insegnato. Solo l’Io osservatore ha la possibilità di prendersi cura delle emozioni del Sé istintivo e dei pensieri del Sé mentale. Solo l’Io osservatore può cambiare radicalmente la realtà che viviamo riconoscendo come stanno veramente le cose e assumendosi la responsabilità di diventare Maestro delle coscienze inferiori.

Quando si sta male per una guerra o per la paura di una pandemia come il coronavirus (la formulazione corretta di questa frase avrebbe dovuto essere: Quando l’Io osservatore è sovrastato dalle emozioni di dolore e paura del Sé istintivo) ecco che i Sé istintivi smettono di pensare ad altro perché la sopravvivenza è a rischio e allora, spinto dalla paura, l’Io osservatore, semi dormiente, comincia a pregare, a invocare lo spirito santo e così via.
Appena però la cose tornano ad andare bene ecco che torna anche l’abitudine, la rabbia e la divisione contro i nemici politici, sociali, religiosi, ecco che tornano le nostre misere piccolezze come le gelosie, le invidie, le ambizioni, le critiche, i giudizi e così via. Così torniamo ad alimentare negatività sui piani alti e, inconsciamente, programmiamo altro dolore nella nostra vita individuale e sociale.

Come fare per uscirne?
Non si scappa. L’unica via è il risveglio della coscienza. L’Io osservatore deve svegliarsi e assumersi la responsabilità di educare e integrare le coscienze inferiori così da vivere in armonia con sé stesso e nella società in cui abita. Ecco perché ho dedicato tanto tempo a sviluppare il progetto “La Via della Presenza”, perché solo dalla presenza si può partire a creare consapevolmente la nostra realtà dai piani alti.

Facile? Certo che no.
Entusiasmante? Certo che sì. Conoscersi e imparare a portare Luce centro di noi e ciò che rende la Vita degna di essere vissuta