La scorsa settimana ho pubblicato su Facebook questa domanda: C'è differenza tra imparare a nuotare…
I tre passi iniziali per la trasformazione di sè
Quando si parla di trasformazione di sè, o di crescita personale o di evoluzione, bisogna comprendere profondamente che stiamo parlando di diventare maestri di parti di noi (allievi interiori) che devono essere trasformate, guidate, in ultima analisi, rieducate.
Gurdjieff nella sua metafora della carrozza identifica i cavalli come le emozioni, il cocchiere come la mente e il passeggero (o proprietario) come l’anima, o l’Io osservatore.
La conseguenza logica è che giustamente Gurdjieff identifica cavalli e mente come gli allievi che devono essere rieducati e il proprietario come il maestro che deve insegnare.
Comprendere Chi siamo
Ma chi sono i cavalli e chi è la mente?
E sappiamo identificare esattamente L’Io osservatore rispetto alla mente?
E’ qua che casca l’asino.
I cavalli e la mente sono l’inconscio? o la mente subconscia? o le sub personalità? o il bambino interiore? o l’Es? o il Super io? o l’Ombra? o l’Ego?
Finchè non sappiamo esattamente chi sono quei due soggetti, che in realtà sono due coscienze distinte con una propria individualità, propri valori e proprie convinzioni, sarà molto difficile realizzare una vera trasformazione interiore e un vero progresso personale e anche spirituale.
Ho spiegato chi sono quei due soggetti e come identificare l’Io osservatore nel libro “L’Inconscio non esiste“, in questo articolo volevo proporvi i primi passi di una delle tecniche più importanti per la rieducazione degli allievi interiori.
La cosa più importante che un maestro deve sapere è che gli allievi sono disposti ad apprendere solo se si sentono ascoltati, compresi, accettati, e infine gratificati per i loro successi.
Di conseguenza qualsiasi proposta di insegnamento deve partire dalla conoscenza profonda dei propri allievi.
Se dunque vogliamo raggiungere un qualsiasi obiettivo, se sappiamo che chi può aiutarci a raggiungerlo o meno sono gli allievi interiori, prima di insegnare loro che lo possono fare occorre conoscere bene perché al momento lo ritengono difficile o impossibile.
I tre passi
Dato dunque un obiettivo che finora non abbiamo realizzato, il 1° passo è chiederci profondamente:
Perché è difficile raggiungerlo? Perché non l’ho ancora raggiunto? Perché non ce la faccio?
Le risposte che affioreranno alla mente sono le convinzioni profonde che vengono dai nostri allievi interiori e sono fondamentali per il percorso di rieducazione.
Il 2° passo è comprendere quali emozioni sono collegati a quelle convinzioni profonde.
La domanda da porre ai nostri allievi è: Come mi sento a essere così? Cosa provo sapendo di avere quelle convinzioni dentro di me?
Tutte le emozioni che emergeranno sono le risposte che aspettavamo e dobbiamo subito prenderne nota.
Il 3° passo altrettanto fondamentale è chiederci: quando mi sono sentito così in passato? Quando e in che occasione ho provato le stesse emozioni?
Sono tre passi semplicissimi, ma sono la base per un efficace processo di rieducazione che porterà a trasformare i nostri cavalli e la nostra mente perché insieme collaborino a raggiungere gli obiettivi a cui teniamo tanto.
Tutta la pratica di cui abbiamo descritto i primi passi e tutte le altre tecniche di rieducazione di rieducazione degli allievi interiori sono le fondamenta su cui si basano il Corso annuale di Integrazione dei Sè IWAY e la Scuola triennale di Counseling Psico Energetico IWAY di Integrazione dei Sè