INTOLLERANZE E SALUTE

Recentemente mi è capitato di leggere su Facebook uno dei tanti articoli che trattano di alimentazione.

Una frase che mi ha colpito di quell’articolo è la seguente: “È inutile lavorare sul livello emozionale (quindi sui traumi e gli schemi di pensiero negativi) se poi magari soffrite di intolleranze alimentari gravi e non ne siete a conoscenza, sentendovi nervosi e non in pace. ………. Prima di tutto occorre lavorare sul corpo, rispettare i suoi cicli, capirlo, analizzare i suoi bisogni, tenerlo pulito e in forma, non intossicarlo. Questa è la base”.

Indubbiamente in questi anni si è visto un gran proliferare di intolleranze di tutti i tipi: dal glutine, ai lieviti, al nichel, e chi più ne ha più ne metta.

Proviamo allora a parlare di intolleranze.

Se cercate su internet o se vi rivolgete a qualche cosiddetto specialista scoprirete che esistono una miriade di test sulle intolleranze, ma se cercate bene scoprirete anche che non esistono prove reali e consolidate che quei test funzionino. E sapete perché? Perché pare che le intolleranze cambino in base alla dieta che utilizzate. L’ho sperimentato personalmente.

Anni fa soffrivo di intolleranza verso i lieviti e latticini, riscontrata con diversi esami del sangue. Con non poco dispiacere cambiai alimentazione e rinunciai a mangiare quei cibi che tanto amavo, come il formaggio, il pane, le torte.

Dopo alcuni mesi di un’alimentazione priva di quegli alimenti e dato che i problemi non si erano risolti ho rifatto gli esami e sapete cosa ho scoperto? Ho scoperto che non ero più intollerante a lieviti e latticini, bensì al riso e al nichel J

Erano sbagliati i test? No, i test evidenziavano un dato di fatto, l’errore non era nei test, bensì in qualcosa d’altro.

Non parliamo poi di altri tipi di test per le intolleranze, compreso il test muscolare.

Sul test muscolare spesso mi diverto durante i miei corsi a lasciare stupite le persone. Chiamo una persona con qualche intolleranza e la testo con il test kinesiologico (il test muscolare). Al primo test risulta tutto confermato. La rimando a posto e dopo qualche minuto la chiamo e le chiedo di dirmi un alimento del quale è certa di non essere intollerante. La testo e incredibilmente risulta che è intollerante anche a quello.

La persona se ne torna a posto incredula e sbigottita e per dimostrare ancora meglio ciò che poi vi dirò, ripeto l’esperimento con altre persone. Il risultato è sempre il medesimo.

Sul test muscolare purtroppo sono ben pochi coloro che sono consapevoli che dentro di noi esistono ben tre coscienze (soggetti pensanti autonomi) che possono essere anche in conflitto tra loro. Ben pochi quindi sanno quale coscienza risponde al test.

Non solo, se chi testa ha una convinzione su ciò che si sta testando, è facilissimo che chi viene testato venga influenzato dalla convinzione di chi testa. È in questo modo che ho scioccato i partecipanti ai corsi. Quando la persona viene e mi dice a quale alimento non è intollerante, io le mando telepaticamente il messaggio che quel cibo le fa molto male e al test il braccio cade immancabilmente.

Parleremo in un’altra occasione del test muscolare perché in questo articolo volevo rispondere al post letto su Facebook.

Torniamo quindi alle intolleranze. La causa principale di un’intolleranza è un’infiammazione delle pareti intestinali. L’infiammazione rende difficile l’assorbimento dei nutrienti e crea un meccanismo di reazione soprattutto agli alimenti che l’intestino deve trattare più frequentemente.

Amo i formaggi e il pane e ne mangiavo in abbondanza. Forse troppi e in modo squilibrato. Il mio intestino infiammato aveva quindi creato un meccanismo di difesa verso quel tipo di nutrienti che doveva assimilare più spesso. Per guarire dalle intolleranze avevo sostituito gli alimenti di cui mi nutrivo e ai successivi test sono risultato intollerante ai nuovi cibi che mangiavo con maggiore frequenza.

Non avevo cercato di affrontare le cause dell’infiammazione, avevo solo cambiato dieta e così l’intestino ha dovuto sforzarsi di assimilare i nuovi alimenti, creando una reazione che ha portato all’evidenza di nuove intolleranze.

È significativo che negli ultimi test non risultavo più intollerante ai latticini. Perché? Perché l’intestino non li riteneva più pericolosi semplicemente perché da tempo non doveva trattarli.

Qual è la morale?

Non sono un medico, ma uso il buon senso. La morale è che le infiammazioni hanno sempre una causa che raramente dipende dal cibo, ma nella stragrande maggioranza dei casi dipende dalle emozioni negative che producono ormoni che non vengono “bruciati”. Questi ormoni vanno a intaccare organi più direttamente coinvolti nel processo emozionale, come ad esempio il surrene e la tiroide, che finchè possono si difendono poi, quando il barile è colmo, cominciano a creare problemi. L’intestino è l’organo dove alla fine finiscono tutti i problemi e il primo a manifestare sintomi quali la disbiosi.

Allora la dieta può essere utile, ma se troppo rigida produce effetti negativi anche solo per il fatto che il non mangiare ciò che piace produce stress, quindi emozioni negative che peggiorano la situazione. In questi casi il mio consiglio è una dieta sì sana, ma molto variata, così che l’intestino non debba trattare sempre gli stessi alimenti. Parallelamente però è fondamentale prendersi cura dell’organo principale che ha generato l’infiammazione dell’intestino e ancora di più risolvere alla base i traumi, le credenze limitanti, le paure e le rabbie del Sé istintivo le cui emozioni sono alla base del circolo vizioso che porta alla malattia.

Prendiamoci cura del Sé istintivo perché i suoi contenuti emozionali sono alla base di tutto ciò che viviamo, dai pensieri alle relazioni, alla salute del nostro corpo.