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TRUMP HA VINTO LE ELEZIONI AMERICANE. SONO CONTENTO
Non fermatevi alla prima reazione emotiva di fronte a tale affermazione. Ricordiamo che quando percepiamo un’emozione, è il Sé istintivo a manifestarla, non certo l’Io. Il Sé istintivo vive di comportamenti e re-azioni basate sulle proprie convinzioni più profonde. Il Sé istintivo non è razionale, è emotivo, vive solo di pancia. Proviamo invece a fare insieme una riflessione pacata su ciò che è avvenuto, una riflessione che parta dall’imparzialità della coscienza.
Per tutta la campagna elettorale ho letto di persone che auspicavano la vittoria della Clinton, persone che chiedevano prudenza, di mantenere lo status quo, persone terrorizzate dalla possibilità che potesse vincere Trump, persone terrorizzate dal cambiamento.
Mentre scrivo mi viene alla mente l’immagine della dea indiana Kali. La conoscete? È la dea più brutta e terrifica dell’India. Avete mail letto dei tughs, i terribili tagliatori di teste che facevano sacrifici umani a Kali e resi famosi dai libri di Emilio Salgari sulle avventure Sandokan? In effetti le immagini della dea Kali sono terribili, è raffigurata di colore nero, con gli occhi di un color rosso fuoco, la lingua estroflessa, con al collo una collana di 108 teschi. In una mano tiene una testa mozzata che gocciola sangue, raccolto in una ciotola che tiene in un’altra mano. Nelle altre due mani una spada insanguinata ed un tridente.
Sapete cosa significa il suo nome? Kali deriva dal termine sanscrito kala, che significa niente di meno che “tempo”. Bene, cosa c’entra mai il tempo con una dea così terribile? Se ci pensate bene, col tempo perdiamo qualsiasi cosa, perdiamo i meravigliosi tempi dei giochi, perdiamo la giovinezza, perdiamo la bellezza, perdiamo i genitori, perdiamo la salute, alla fine perdiamo anche la vita. Ecco, Kali rappresenta il tempo che taglia ogni cosa e per chi ha paura del tempo, per chi ha paura di perdere ciò a cui è legato, Kali appare terribile. Kali non perdona e fa molto male. Ma per colui che è saggio, per colui che conosce che la vita su questa Terra è qualcosa di transitorio, qualcosa destinata a trasformarsi, ad evolvere continuamente, per colui che non si attacca alle cose e alle persone, Kali appare come una delle dee più benevoli e benefiche dell’India.
Nel mio primo libro, L’Inconscio per Amico, sostengo che possiamo cambiare in due modi: o seguendo i desideri, le nostre spinte naturali verso l’evoluzione, oppure, se resistiamo al cambiamento per paura, per sottostare alle regole, per pigrizia, per seguire le convenzioni, la nostra anima ci spingerà a cambiare con dei bei calci nel sedere e, volenti o nolenti, ci farà muovere. È un po’ lo stesso concetto insito nell’immagine di Kali: se non abbiamo il coraggio di seguire le spinte al cambiamento, che pure percepiamo in mille modi dentro di noi, alla fine la Vita ci costringerà a farlo in modi che avremmo voluto evitare.
Ecco, il popolo della Gran Bretagna ha scelto di cambiare. Nonostante tutti implorassero di non cambiare, nonostante la campagna terroristica per impedire ciò che faceva così paura, la gente ha scelto di cambiare.
Negli Stati Uniti è successa, più o meno, la stessa cosa. Non ho mai visto nulla di simile. Tutti i governi dell’Europa, le Borse, le grandi lobbies, tutti i media a spingere verso la candidata Clinton. Una candidata che non piaceva a nessuno, ma che avrebbe garantito la continuità e avrebbe impedito il cambiamento. Ma ancora una volta la gente ha scelto. Ha scelto di pancia. Si, perché la razionalità cercava di impedire la trasformazione di qualcosa che chiedeva di essere cambiato e allora è intervenuta la pancia, l’irrazionalità, ed è sempre l’irrazionalità (il Sé istintivo), la Kali, il calcio nel sedere, che agisce quando il buon senso è impedito dalla fredda razionalità (il Sé mentale). Nei miei corsi ricordo spesso ai partecipanti che normalmente la razionalità blocca l’emozione, ma quando entrano in profondo conflitto, allora non c’è più scampo: l’emozione vince sempre su qualsiasi volontà. Quando sono in conflitto, l’emozione del Sé istintivo vince sempre sulla volontà del Sé mentale.
Se poi vogliamo entrare in un discorso che tocca anche l’aspetto spirituale della vita, allora mi meravigliano ancora di più le reazioni di sconforto di così tante persone. Sono presente su facebook e la maggior parte delle circa 12.000 persone che mi seguono, tra profilo e pagina, sono persone interessate allo sviluppo della coscienza e persone che sostengono che il caso non esiste, che tutto ha un perché, che tutto è guidato verso l’evoluzione, personale e dell’intero pianeta. E allora perché ho letto così tanti necrologi per la vittoria di Trump? Dov’è il senso? Dov’è la coerenza?
Avessimo saputo accogliere prima la spinta al cambiamento, forse non sarebbe arrivata la brexit, forse non sarebbe arrivato Trump, ma abbiamo avuto paura di cambiare. Allora proviamo ad accogliere con serenità ciò che la Vita ci propone. Se calcio nel sedere deve essere, forse ce lo siamo inconsciamente scelto e anziché piangere, proviamo a vederlo come un’opportunità. Non è questo che insegnano i tanti guru della crescita personale?