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OSHO E IL PENSIERO POSITIVO
Un post su FB mi ha riportato ad un articolo in cui Osho risponde ad una domanda sul pensiero positivo. Condivido nella sostanza il suo pensiero, però avrei usato un approccio molto diverso. Soprattutto noto che anche Osho usa il termine inconscio anziché identificare quella coscienza che sta dietro quel termine, coscienza con la quale possiamo entrare in contatto, ma soprattutto che possiamo accogliere, guarire ed integrare per cambiare la nostra vita.
Dice Osho: “La tecnica del pensare in positivo non è una tecnica che ti trasforma: si limita a reprimere gli aspetti negativi della tua personalità. …. Pensare in positivo, significa semplicemente forzare il negativo ad andare nell’inconscio, e condizionare con pensieri positivi la mente cosciente. Ma il guaio è che l’inconscio è molto più forte, è nove volte più forte della mente cosciente. Per cui, quando una cosa diventa inconscia, essa diviene nove volte più forte di quanto non lo fosse prima. Magari non si manifesta più nella vecchia maniera, ma trova nuovi modi di espressione.
……. Le idee negative della tua mente devono essere rilasciate, non devono essere represse da idee positive. ….. Se tu reprimi una qualsivoglia idea negativa perché ti fa star male per esempio, se sei arrabbiato, e reprimi la tua rabbia sforzandoti di cambiare quell’energia in qualcosa di positivo, come cercare di sentirti in amore verso la persona verso cui provavi rabbia, oppure di sentire compassione per lei, sai benissimo che stai ingannando te stesso. A un livello molto profondo la rabbia rimane tale: stai semplicemente dando una mano di bianco, per coprirla. In superficie puoi sorridere, ma il tuo sorriso si limiterà alle tue labbra. Sarà una ginnastica delle labbra: non sarai connesso con te, col tuo cuore, col tuo essere. Tra il tuo sorriso e il tuo cuore, stai mettendo una barriera: l’emozione negativa che hai represso.”
Ciò che sostiene Osho è corretto, il pensiero positivo fine a se stesso, come il ripetere migliaia di volte “Io amo il mio nemico”, non produce alcun effetto positivo, se non negare l’odio che provo verso il mio nemico. Osho dice che l’odio viene represso nell’inconscio che, essendo 9 volte più forte (qua bisognerebbe comprendere perché proprio nove volte ) della mente cosciente, produce più danni che se fosse nella coscienza.
Questo è assolutamente vero, le emozioni negative andrebbero rilasciate e non represse. Però l’inconscio a cui si riferisce Osho è il Sé istintivo, una coscienza emozionale, un soggetto pensante che è veramente più forte del Sé mentale (forse non nove volte, magari cinque, o forse venti), ma non è stupido e neppure un computer. Il pensiero positivo al Sé istintivo non fa un baffo, non cambia affatto le sue emozioni e le sue credenze, ma se l’Io diviene maestro, può insegnare al Sé istintivo, può comunicare con lui, può comprendere l’origine del suo odio e scioglierlo, può insegnarli ad amare davvero, generando così energia positiva al posto dell’energia negativa. Questo è un processo di consapevolezza, questa è la via che si impara in IWAY. Se volgiamo crescere, raggiungere i nostri obiettivi, divenire essere consapevoli, è importante conoscere bene la teoria, ma è altrettanto importante imparare gli strumenti adatti che ci conducano ad una vera realizzazione e alla libertà totale.
Le parole di Osho sono tratte da: The Transmission of the Lamp – 13 giugno 1986 – renudo.it