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La Felicità è un diritto?
Il benessere, l’amore, la gratificazione professionale sono un diritto. La felicità è un diritto sacrosanto di tutti gli esseri umani.
Però non ci vengono regalati. Sono un diritto, si, ma è nostra responsabilità conquistarli.
Se fossimo solo dei mammiferi evoluti probabilmente non avremmo bisogno di conquistare nulla. La Vita ci darebbe ciò di cui abbiamo bisogno e troveremmo il nostro equilibrio in natura, come avviene per tutti gli altri animali. Ma per l’essere umano non è così.
Abbiamo una coscienza che gli altri animali non hanno. Abbiamo una coscienza che ci permette di osservarci e di comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Abbiamo una coscienza che ci chiede di svegliarci e di conquistare il nostro posto nel mondo.
Ma per conquistare il nostro posto nel mondo, per conquistare la felicità, ci viene chiesto di apprendere delle lezioni. La nostra anima, ciò che ci differenzia dagli altri animali, ha bisogno di conoscere, apprendere e sperimentare le emozioni. Le emozioni che la nostra anima desidera sperimentare sono le lezioni che dobbiamo apprendere prima di essere stabilmente felici.
Tutto ciò che ci impedisce di vivere il benessere, l’amore e l’autostima sono blocchi energetici ed emozionali che hanno generato in noi credenze limitanti che falsano la percezione degli eventi. Diceva un maestro: il dolore psicologico non è nel fatto, ma nella percezione del fatto.
La solitudine non è dolorosa, ciò che fa male è il vuoto affettivo derivato da un’esperienza infantile di abbandono. Quando siamo soli, quella ferita subita da bambini provoca in noi l’emozione del dolore, della paura, del senso di solitudine, dell’angoscia.
Tutte le emozioni dolorose da cui fuggiamo, tutti i bisogni che desideriamo appagare per poter stare bene, rappresentano le lezioni che la nostra anima ha scelto di apprendere in questa vita e finché non le avremo accolte e trascese, l’anima farà in modo di ripresentarcele. Ancora e ancora, finché non avremo trovato il coraggio di affrontarle, accoglierle e integrarle.
Questo è ciò che ci viene chiesto per poter conquistare il diritto di essere felici. Come fare?
Chi ha subito le ferite emozionali è il Sé istintivo, quella coscienza semplice e pura che vediamo in tutti gli animali. Il Sé istintivo non ha la capacità di pensare, di riflettere, di valutare. Vive le esperienze e reagisce ad esse con i soli strumenti che ha a disposizione, le emozioni, guidato dall’istinto di sopravvivenza.
Solo più tardi si è sviluppato il Sé mentale, la coscienza più evoluta tra i mammiferi, quella coscienza razionale che avrebbe potuto ridurre l’impatto emotivo delle esperienze vissute. Ma il Sé mentale si è sviluppato quando ormai i giochi erano fatti. Quando le lezioni che l’anima ha scelto di vivere erano già state scritte dentro di noi.
Ciò che la coscienza ci chiede ora è di portare luce dentro di noi, là dove c’è oscurità. Di affrontare la paura, la rabbia e il dolore nascosti nel Sé istintivo e integrarli perché la lezione venga completamente appresa. Per fare questo abbiamo bisogno di incontrare il Sé istintivo, di prendere contatto con lui, di imparare a comunicare efficacemente con lui, di fare si che si fidi di noi, perché finora ci vede come padroni insensibili e giudicanti, di diventare suoi maestri e di guarire tutte le sue ferite emozionali per fargli riscoprire l’energia, la forza, il potere e la gioia di vivere che giacciono sopiti dentro di lui.
Lui, il Sé istintivo, è il detentore dell’energia capace di attirare la realtà che desideriamo vivere. Lui e solo lui può farlo perché sul piano terreno è l’emozione che attira la realtà.
Questo è il percorso che si apprende nei corsi IWAY. IWAY significa Via di Integrazione personale. La Via che ci permette di integrare tutte le coscienze che sono dentro di noi perché possiamo vivere una vita di benessere sulla terra e si possano aprire le porte che ci conducono verso Casa, verso la nostra realtà spirituale