Una delle cause più grandi del nostro dolore sono le emozioni negative. Queste emozioni possono…
GUARIRE LE EMOZIONI NEGATIVE (2° PARTE)
Se dunque è compito, o scelta, dell’Io prendersi cura delle tre Menti inconsce, che sia per un motivo etico, o solo per liberarsi dalle angosce, dalle paure, dalle ansie, dalla rabbia, dal dolore, o dai pensieri distruttivi, o, ancora, per un motivo spirituale, quali sono i passi da compiere per raggiungere l’obiettivo di guarire tali coscienze e liberarsi quindi delle emozioni negative?
Intanto è fondamentale prendere coscienza del fatto che quanto più sono frequenti e dolorose le emozioni, tanto più radicato e profondo è il trauma, o l’insieme di esperienze, che le hanno generate. Ciò significa che anche l’approccio alla guarigione può richiedere impegno e tempi diversi.
Da un punto di vista spirituale potremmo dire che una guarigione rapida si ottiene quando la “lezione” è già appresa, in quel caso può essere relativamente facile sciogliere le emozioni, utilizzando anche l’immaginazione creativa, o altre semplici tecniche (nei miei seminari ne insegno una nuova che ho verificato essere molto rapida e potente).
Se però la causa dei nostri problemi è molto profonda e radicata, allora non possiamo aspettarci di risolverla con una bacchetta magica. Questa affermazione è ancora più vera se crediamo in un mondo spirituale, perché risolvere i problemi con un colpo di spugna equivarrebbe ad essere promossi senza avere imparato la nostra lezione. Una cosa infatti è sciogliere rapidamente un’emozione che ci sovrasta, ben altro è guarirne la causa per evitare che si ripresenti.
Venendo quindi alla via che ci conduce alla guarigione e saltando il presupposto di disporre dell’energia necessaria a tale scopo, tema che affronteremo in un altro articolo, i passi da compiere sono semplici ma richiedono impegno, serietà, costanza e, soprattutto, un forte intento:
- Riconoscere le proprie coscienze (Sé fisico, istintivo e mentale)
- Comprendere profondamente che ciò che sono e le loro modalità di manifestarsi, sono solo frutto delle esperienze vissute
- Farle sentire totalmente accettate e amate
- Apprendere un metodo sicuro ed efficace per comunicare con loro
- Diventare loro maestri per:
- Aiutarle a trasformare le esperienze del passato
- Supportarle nei momenti di debolezza
- Fare pace col passato
- Fare pace con noi stessi
- Fare pace con chi ci ha ferito
- Sciogliere sul nascere le emozioni negative, fin tanto che la causa è stata rimossa
- Insegnare loro nuovi modelli di pensiero
- Insegnare loro nuovi comportamenti positivi
- Trasformarle in alleati per il conseguimento dei nostri obiettivi
Tutti i 5 passi indicati fanno parte del metodo Iway, un metodo che ho messo a punto lavorando prima di tutto su me stesso e poi con l’esperienza acquisita con tante persone che stanno trasformando in meglio la loro vita.
Quando diciamo “fare pace” con noi stessi o con chi ci ha ferito, non intendiamo che a fare pace sia l’Io o il Sé mentale, per loro è abbastanza facile comprendere e perdonare. Chi deve fare pace è il Sé istintivo, perché sono solo sue le emozioni, è solo suo il rancore e, come i Sé istintivi di tutti i mammiferi, fa molta fatica a perdonare. La sua tendenza istintiva è di vendicarsi di chi lo ha fatto soffrire. Anche se, spesso, questo suo rancore può rimanere nascosto, perché represso e soffocato dal Sé mentale che, giustamente, ritiene negative tali emozioni.
È quindi il Sé istintivo che deve comprendere le esperienze del passato sotto una nuova luce, perché è solo così che sarà disposto a lasciare andare le emozioni negative per sostituirle con le sue emozioni più naturali e spontanee, che sono emozioni di affetto e amore. Ma il Sé istintivo sarà disposto a comprendere il passato solo se si sentirà accettato e amato, solo se ci considererà maestri buoni, empatici, amorevoli.
Questa, e solo questa, è la strada per guarire tutte le emozioni negative che ancora sono dentro di noi. Non ci sono scorciatoie, non sarebbe né etico, né logico. È una via che richiede impegno, consapevolezza e amore, ma è l’unica via che rende la vita degna di essere vissuta.