FARE O PENSARE? l’INSEGNAMENTO DI SIDDHARTA NELLA NOSTRA REALTA’ QUOTIDIANA

Sulla Via

Sulla Via

…Vedi, Kamala, se tu getti una pietra nell’acqua, essa si affretta per la via piú breve fino al fondo. E cosí è di Siddharta, quando ha una meta, un proposito. Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l’acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare questa meta. Questo é ció che Siddharta ha imparato dai Samana. Questo é ció che gli stolti chiamano magia, credendo che sia opera dei demoni. Ognuno puó compiere opere di magia, ognuno puó raggiungere i proprio fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare.
Queste le parole di Siddharta, nel famosissimo e omonimo libro di Hermann Hesse, che a 18 anni mi hanno rimesso sul sentiero e hanno cambiato per sempre la mia vita.

Oggi tutti insegnano a fare, insegnano come raggiungere gli obiettivi, insegnano tecniche per sviluppare la volontà, insegnano il fare.
È tutto giusto, per carità, la disciplina ed il fare fanno parte dell’educazione che tutti dovremmo ricevere (il guerriero, dopo essere stati amati come re e principi: chi ha letto i miei libri o seguito i miei corsi sa di cosa parlo), ma ciò che in troppi non hanno ancora compreso è che se dentro di noi c’è qualcuno (il Sé istintivo) che ci boicotta, il fare non porterà ad alcun risultato. Perché la regola aurea che non dovremmo mai dimenticare è che se la volontà e l’emozione sono in conflitto, chi vince è sempre l’emozione.

Cosa dice Siddharta: “Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l’acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare questa meta.”. Le sue parole sono molto chiare: Siddharta non si agita, non si dà da fare, lui pensa, aspetta e digiuna e sa che la sua meta lo attira a sé. È esattamente così che funziona. È questa la famosa legge dell’attrazione. Ma sapete perché la sua meta lo attira a sé senza dover fare nulla? Per un motivo molto semplice: “poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare questa meta.”.
Cosa significano queste parole? Chi si attacca alle cose del mondo è il Sé istintivo. È un Sé istintivo malato, un Sé istintivo non maturo emotivamente, un Sé istintivo che quando era piccolo ha vissuto privazioni affettive, mancanza di coccole, mancanza di gratificazioni e così via. Quel Sé istintivo avrà la priorità di colmare i suoi vuoti o il terrore di fare per non essere giudicato e in entrambi i casi le sue emozioni saranno sempre più forti della volontà dell’Io che desidera realizzare i suoi sogni.

Le emozioni sono più forti della volontà e finché non ci assumeremo la responsabilità di prenderci cura del Sé istintivo, tutto il nostro voler fare non servirà a nulla. Questo è lo scopo del metodo IWAY, Via di Integrazione personale: guarire e integrare il Sé istintivo e tutte le altre coscienze (le 3 Menti Inconsce) che sono in noi, perché tutte abbiano lo stesso fine, quello dell’Io Solo quando il Sé istintivo sarà dalla nostra parte, solo quando ci metterà a disposizione, con le emozioni, la sua energia allora scopriremo che la nostra meta ci attirerà a sé senza alcuno sforzo.

Questa è la via del Maestro, questa è la via della saggezza e dell’amore. Tutto il resto è sforzo senza garanzia del risultato.